Mogrè artigiana ceramista
Siamo a Perugia, in via dei Priori 26, qui Monica Grelli, in arte Mogrè, artigiana ceramista e arte terapeuta, ha dato vita al suo suggestivo e affascinante laboratorio.
Entrando all’interno, ci si trova in un piccolo luogo in cui alla lavorazione della ceramica è affiancata l’esposizione delle creazioni. L’intero progetto nasce una trentina di anni fa quando Monica, appoggiata da suo marito, capisce che il mondo della ceramica ha bisogno di una rinfrescata. Le forme convenzionali e tradizionali devono essere stravolte, reinterpretate, modificate. Così, anche grazie allo sfruttamento di nuove tecnologie, inizia a dare alla ceramica un aspetto più contemporaneo.
Oggi lo studio si è ampliato e quell’iniziale interesse per l’innovazione e il design si è spostato verso la ricerca di unicità e di un aspetto primordiale, dove anche l’imperfezione diventa bellezza, dove non ci sono forme stereotipate e la materia può assumere qualsiasi forma, senza essere vincolata da schemi o modelli. La convenzionalità lascia spazio al naturalismo e alla spontaneità. Non esiste produzione in serie, ogni creazione è differente dall’altra. La natura e l’essere umano sono le fondamentali fonti di ispirazione per l’artigiana; ad esse si aggiungono gli stimoli che costantemente le arrivano dalla vita: emozioni, sentimenti e vicende.
Rapporto artigiana-cliente
Fondamentale è anche il rapporto che si crea tra il cliente, l’opera e l’artigiana . La stessa Monica ha voluto sottolineare come le sue creazioni non sono mai totalmente concluse; non a caso spesso vengono lasciate in ceramica grezza, non decorata o assumono forme irregolari e asimmetriche. Lo scopo è creare un’opera che non viene terminata nel laboratorio ma nelle case di chi la acquista. La luce, le ombre e la sua collocazione partecipano al processo produttivo tanto quanto le mani dell’artista. Vi è la dunque la libertà di scegliere un oggetto e reinterpretarlo come si vuole, così si crea una partecipazione e uno scambio diretto tra l’opera e il suo nuovo proprietario.
Mogrè artigiana ceramista: le “tuffatrici”
Uno degli ultimi lavori sviluppati in laboratorio è il progetto delle “tuffatrici” che vede ritratte, in particolare, donne immortalate nel momento del tuffo. In un primo momento si trattava di un semplice tuffo a candela, che tutti sanno fare e che da più sicurezza, da questo punto di partenza, come lei stessa ha sottolineato, “qualcuna è diventata più esperta” ed ha sperimentato metodi più audaci per tuffarsi. Nelle tuffatrici, che sono sempre diverse e mai prodotte in serie, sembra di vedere delle donne libere e audaci, che si tuffano nella vita con ostinazione e convinzione.
MOGRE’
Fonti: